Adolf Loos (1870-1933) pioniere e maestro austriaco dell’architettura moderna tra fine Ottocento e primi decenni del Novecento, fu anche scrittore brillante e attento osservatore della società a lui contemporanea. Diceva che un giovane è ricco quando ha due cose: delle buone idee e un bell’abito nell’armadio. “A che serve”, si chiedeva Loos, “possedere delle belle doti morali e intellettuali se poi non le si valorizza con un bell’abito?” La regola d’oro che valeva un secolo fà come oggi, è che nella buona società, tutto ciò che attira l’attenzione è contrario al buon gusto. Questo libro raccoglie una serie di articoli sull’abbigliamento e sullo stile, scritti all’inizio del ‘900 eppure ancora attualissimi. Come conservare l’aria da gentiluomo, ad esempio, è un insegnamento che non passa mai di moda e tal proposito così scrive: “la moda cambia lentamente, più lentamente di quanto non si supponga, articoli davvero alla moda lo rimangono a lungo. Se si sente dire che un abito è passato di moda già nella stagione successiva, che non ha più un’aria distinta, si ha il diritto di dire che non è mai stato di moda”.
“La moda non è niente altro che lo stile del proprio tempo”, sia che si parli di edifici, sia che si parli di pantaloni e cinture. “In un caso o nell’altro ciò che resisterà al tempo e alle mode sarà sempre la cosa più semplice”, scrive Loos che, come per la sua opera architettonica, predilige la semplicità, l’essenzialità e la mancanza di fronzoli così da mettere in evidenza la pura bellezza dei materiali. Dopotutto, i piaceri che si hanno dalla sua architettura sono i piaceri del tatto. Si nota nei concetti espressi nella moda come siano simili ai concetti che Loos ha dell’architettura: “dall’esterno la casa appaia discreta e manifesti all’interno tutta la sua ricchezza”.
Riferendosi all’abito maschile scrive Loos: “essere vestiti bene, cosa significa? Significa: essere vestiti in modo corretto …come ci si deve vestire? Alla moda. Come ci si veste alla moda? Facendosi notare il meno possibile…per essere vestiti in modo corretto, bisogna farsi notare il meno possibile in seno alla civiltà”.
Una grande lezione di stile, ancora attualissima, da un insospettato maestro di eleganza.
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